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Perche' viaggiamo?

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Ricordiamo il lockdown come fosse ieri, chiusi in casa a fare progetti sul futuro, su quando tutto sarebbe tornato alla normalità.

Eravamo rimasti a casa dal lavoro, a me, Elisa era finito il contratto e Carlo, beh gli aerei non volavano quindi, a casa in cassa integrazione.

Non era facile, avevamo pochi risparmi e abbiamo dovuto utilizzarli per i mesi in cui eravamo a casa dal lavoro.

Ricordiamo quei mesi duri, senza lavoro, con una cassa integrazione che arrivava 5 mesi dopo perciò’ l’unica entrata che avevamo era la mia misera disoccupazione.

Quello che facevamo in quei mesi era leggere libri di viaggio e fantasticare su quella che sarebbe stata la nostra vita futura, sperando in un futuro migliore rispetto alla realtà che stavamo vivendo.

Dopo qualche mese, non abbiamo nemmeno la cognizione del tempo di quei mesi, qualcosa al lavoro era ripartito, Carlo lavorava qualche giorno al mese e io, Elisa, avevo trovato lavoro nell’unico posto dove nessuno vuole mai lavorare, forse per le ore estenuanti o forse solo perché e’ un fast food, fatto sta che era l’unico lavoro disponibile; cosi cappellino in testa e ho iniziato a lavorare al mc Donald’s.

La paga era bassissima e gli orari di lavoro assurdi, ma a me hanno sempre insegnato che “ piuttosto che niente e’ meglio piuttosto”.

La vita sembrava procedere in modo monotono fino a che un giorno, che ricorderò sempre come fosse ieri, rientrati dalle commissioni mattutine e’ arrivata una mail.

Carlo apre il telefono, sulla mail c’e’ scritto di un possibile trasferimento volontario ad Amsterdam.

Mi legge l’ email per gioco, come se fosse assurdo lasciare tutto per ricominciare altrove, ci guardiamo negli occhi e gli dico “ok andiamo?”, un poco per gioco e un poco perché lo senti quando hai bisogno di un cambiamento no?!

Qualche giorno dopo l’ email, e qualche nottata insonne ci siamo detti: “cosa abbiamo da perdere?” percio’ abbiamo risposto con l’email di conferma.

La vita in Italia, anzi, a Gallarate, non ci piaceva , cosi tempo due settimane abbiamo chiuso tutto in scatole marroni pesanti e abbiamo caricato tutto sulla macchina per un viaggio di 1100 km lontani da casa.

Come abbiamo scritto in altri post, trovare casa in Olanda e’ praticamente impossibile perciò’ il primo mese siamo stati in albergo, senza cucina a scaldare i take away vietnamita del giorno prima in un lavandino con dentro acqua bollente.

Era molto bello, era emozionante sapere che nella vita puoi fare letteralmente tutto quello che vuoi, sei solo tu che decidi il tuo destino.

Dopo un mese abbiamo finalmente trovato casa, molto piu’ bella di quanto potessimo desiderare: un appartamento in centro, grandi finestre e profumo di legno provenire dal pavimento come gli chalet di montagna quando vai a sciare.

Casa finalmente.

In quel momento ci sentivamo ricchi, ricchi di felicita’.

Avete presente quella sensazione degli americani che sanno che tutto può accadere da un momento all’ altro per sconvolgerti la vita? Noi respiravamo questa sensazione in ogni strada, in ogni persona che incontravamo, in ogni offerta di lavoro che tutti i negozi e bar avevano esposta fuori dalla porta.

Tutto questo per dire che si, a volte la vita decide per te ma quando tu puoi decidere non avere paura.

Le cose belle fanno paura e come un famoso detto dice “se ti fa paura significa che e’ la cosa giusta”.

E allora buttati, magari andrà male ma se non ti butti non lo saprai mai.


E cosi un anno esatto dopo, ci siamo buttati in un altra avventura.


Abbiamo comprato due biglietti di sola andata con destinazione il sud est asiatico.

Non abbiamo aspettative, vogliamo solo goderci ogni giorno perché la vita e’ un regalo e non va sprecato neanche un secondo.


Non ti resta che rimanere sintonizzato per tutte le nostre avventure … perché noi siamo cosi, tutto quello che ci offre la vita ce lo prendiamo.



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